Tour de France: chi sono i contendenti di Jonas?

L’annuncio della presenza di Jonas Vingegaard al Tour è stata sicuramente la notizia che più ha tenuto banco negli ultimi giorni in tutto il mondo del ciclismo. La Visma | Lease a Bike fino all’ultimo si è dimostrata cauta nel rivelare le condizioni e i piani del proprio campione. La reale condizione del danese, in realtà, è ancora avvolta in un alone di mistero, e la scopriremo solo in corso d’opera, ma nell’ipotesi che vada tutto come da copione, ecco con chi dovrà vedersela

In primis troviamo Tadej Pogačar che, come preannunciato, si cimenterà nell’impresa di vincere nello stesso anno anche il Tour de France dopo aver già dominato il Giro d’Italia. il gradino più alto del podio (della corsa francese) già lo conosce (2020/2021), unito alla forma fisica di cui gode, che è ai massimi livelli della sua carriera, lo rendono il candidato numero uno.

A seguire Primož Roglič. Ha risentito della performance non proprio fortunata come capitano della Visma | Lease a Bike, seguita dal declassamento a seconda opzione in favore di Vingegaard. Quest’anno però proverà ad emergere da leader della Bora-Hansgrohe. Nel Critérium du Dauphiné (disputato dal 2 al 9 giugno, ndr), la breve corsa a tappe che funge da banco prova in vista della Grande Boucle, ha dimostrato di avere un’ottima gamba e le aspettative paiono essere buone.

Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) nella medesima gara non ha dato gli attesi segnali positivi. C’è da dire che insieme a Roglič, il campione belga ha nuovamente incontrato l’asfalto in quel del Dauphiné dopo l'incidente all’Itzulia Basque Country. Rispetto allo sloveno, le più severe contusioni del belga, hanno reso più difficoltoso del previsto il percorso di avvicinamento al Tour. Il talento comunque rimane ed infatti è considerato pur sempre uno dei pretendenti al titolo.

Per ciascuno dei capitani, le rispettive formazioni hanno affiancato loro i migliori scudieri. Matteo Jorgenson e Bart Lemmen in supporto a Vingegaard (Sepp Kuss ha annunciato che non parteciperà perché non si è ripreso dal Covid), João Almeida e Simon Yates per Pogačar, Jai Hindley e Aleksandr Vlasov per Roglič e, per finire, Mikel Landa per Evenepoel. Nomi che comunque non si risparmieranno nella lotta per un piazzamento nella top 10, zona nella quale non può mancare la Ineos Grenadiers. La formazione britannica che fino a poche stagioni fa non conosceva rivali in terra francese, schiera uno stoico Geraint Thomas che, con l’esperienza dei suoi 38 anni, riesce sempre ad andare a podio, o appena un gradino più in basso, nelle grandi corse a tappe a cui prende parte, battendo ben più giovani colleghi. Al suo fianco Tom Pidcock ed un Egan Bernal, che pare essere tornato ad un livello di competitività molto alto, dopo la faticosa riabilitazione dovuta dall’incidente in allenamento del 2022.

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Anche Primoz Roglic ha tanta voglia di rifarsi dopo gli ultimi infortuni ma, soprattutto, dopo l'esperienza alla Jumbo Visma, dove si profilava un futuro da gregario. La vittoria al Giro del Delfinato fa ben sperare.

Quando le strade inizieranno a puntare verso l’alto, anche Enric Mas (Team Movistar), Richard Carapaz (EF Education Easypost), Simon Yates (Jayco AlUlA), Derek Gee (Israel PremierTech), Romain Bardet (DSM Firmenich PostNL) e David Gaudu (Groupama FDJ) cercheranno di mettersi in mostra. Non di sole salite è però composto il percorso del Tour de France. Infatti oltre alle sette tappe di montagna, quattro delle quali con arrivo in salita, ci sarà spazio anche per i velocisti. 8 giornate nelle quali Sir Mark Cavendish tenterà, nell’ultima partecipazione di carriera, di conquistare la volata francese numero 35, battendo il record, finora solo eguagliato, di Eddy Merckx. Dovrà giocarsela però con Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck), Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale), Mads Pedersen (LIDL Trek), Dylan Groenewegen (Jayco AlUlA) o ancora Fabio Jakobsen (DSM Firmenich PostNL).

Quattro frazioni collinari potrebbero invece fare scatenare azioni folli da parte di Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck) e l’acerrimo rivale, sportivamente parlando, Wout van Aert (Visma | Lease a Bike).

A concorrere al raggiungimento dei 3.498 chilometri da percorrere in 3 settimane, superando un dislivello di 52.000 metri, non mancheranno anche due prove contro il tempo. L’estremizzata attenzione rivolta allo sviluppo aerodinamico di ogni singolo elemento, dalla bici all'indumento, potrebbe essere l’ago della bilancia decisivo per decretare il risultato della classifica, soprattutto considerato che la giornata conclusiva sarà inedita. Con l’allestimento in corso dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, la consueta cerimonia finale sugli Champs-Élysées è stata spostata a Nizza.

Una decisione figlia di cause di forza maggiore, ma che concorre nel definire quella che sarà ricordata come un’edizione speciale a tutti gli effetti. Il Tour de France numero 111, oltre a vedere il tentativo di doppietta di Pogačar e la presenza di Vingegaard, dopo il grave infortunio, per la prima volta in assoluto partirà dall'Italia, da Firenze per l'esattezza. Un momento storico che rimarrà impresso nei ricordi dei nostri maggiori portacolori presenti al via: Davide Formolo (Team Movistar), Alberto Bettiol (EF Education Easypost) e Giulio Ciccone (LIDL Trek). Per l’abruzzese c’è la voglia di ripetersi nella conquista del titolo di Miglior Scalatore, rappresentato dalla Maglia a Pois, anche se non sarà semplice dopo l’operazione di rimozione di una ciste nella zona del sopra sella.

Fra i tanti big elencati, stona l’assenza , per la seconda volta consecutiva, di uno che big con la “B” maiuscola. Si tratta di Chris Froome (Israel PremierTech), oggi 39enne, il quale non è più riuscito a tornare ai livelli pre Critérium du Dauphiné 2019, quando, cadendo, subì fratture al femore, all'anca, al gomito e a diverse costole. Dopo aver saltato le edizioni del 2019 e 2020, è tornato poi nel 2021 chiudendo al 133° posto nella classifica generale, mentre nel 2022 si è ritirato alla 18esima tappa.

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