Tour de France - tappa 4: lo schiaffo del Galibier

Nella 4^ tappa del Tour, da Pinerolo a Valloire (140 km), che ha riportato il Tour in Francia dopo le prime tre tappe in Italia, Tadej Pogacar attacca nell'ultimo tratto di salita sul Galibier r (2.642 m), poi in discesa stacca i principali avversarie si riprende la maglia gialla. È la sua 78esima vittoria in carriera

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Tutti ci aspettavamo l'attacco di Pogačar sul Galibier, forse la cima più iconica del Tour. Ma non a 800 metri dalla cima, dove il paesaggio è ormai imbiancato da neve perenne. Il sacrificio dei compagni di squadra Joao Almeida e Juan Ayuso è sembrato infinito. Il loro compito di sfaldare Il gruppo in fuga, comunque, è riuscito benissimo: a 3 km dalla vetta, oltre agli uomini della UAE Emirates, c'erano solo Vingegaard, Rodriguez, Roglič, Evenepoel e Landa, mentre la maglia gialla, Carapaz, si è staccato dalla testa quando al picco mancavano sei chilometri. Poi Pogi ha preso il largo e l'unico a rimanere in scia è stato l'eterno rivale, Jonas Vingegaard, che ha tenuto botta oltre alle aspettative visto lo schianto di aprile ma, in discesa, è parso più prudente, ha perso terreno ed è stato ripreso dagli altri uomini di classifica alle sue spalle. Alla fine, 37 sono stati i secondi di scarto tra lo sloveno e il danese (35 quelli con Remco). Pogačar scollinando per primo si è aggiudicato il Souvenir Henri Desgrange, che sarebbe la nostra "Cima Coppi", intitolata in questo caso al papà del Tour de France, sempre alla ricerca di strade e passi che rendessero più emozionante e ardua la gara. Nel 1911 l'ideatore della corsa gialla introdusse il Galibier (l'anno prima il Tourmalet, sui Pirenei), un gigante di pietra che tanto lo esaltava da indurlo a dire che i ciclisti dinnanzi ad esso non erano altro che “brodaglia” e, pertanto, tenuti a levarsi il cappello ad ogni passaggio. Tadej il cappello l'ha tenuto saldamente in testa e il colpo assestato in Alta Savoia per molti vuol già dire doppietta Giro-Tour, ventisei anni dopo la duplice impresa di Marco Pantani (1998). Quell'anno il Pirata conquistò i 2.642 m del Colle in una giornata di pioggia e vento gelidi: a 4,5 km dalla vetta, il campione abbassò le mani sul manubrio, si alzò in piedi sui pedali e "sverniciò" il favorito, Jan Ullrich, senza neppure guardarlo. Sul Galibier 2024 il kaiser da battere era Vingo che, però, tappa dopo tappa, potrebbe tornare a pieno servizio.

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