Tour de France - Tappa 3: La favola di "Bini"

Al termine della terza tappa tutta italiana del Tour, la Piacenza-Torino, è stato l'eritreo Biniam Girmay (Intermarche – Wanty) ad aggiudicarsi la vittoria, battendo il colombiano Fernando Gaviria (Movistar Team), il belga Arnaud de Lie (Lotto-dstny), il danese Mads Pedersen (Lidl-Trek) e l'olandese Dylan Groenewegen (Jayco-AlUla). A indossare la maglia gialla, in virtù della somma dei piazzamenti , è invece l'ecuadoregno Richard Carapaz (EF Education-EasyPost)

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Se nella tappa Cesenatico-Bologna abbiamo dovuto attendere le rampe del santuario di San Luca per vedere accendersi lo spettacolo, nella terza frazione, la più lunga (230,0 km), la bagarre è scoppiata a pochi metri dal traguardo, quando i big hanno mollato la presa per paura di farsi male, lasciando spazio ai velocisti. In realtà il favorito, il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) è rimasto coinvolto in una brutta caduta, a 2,3 km dal traguardo, insieme ad una dozzina di corridori, mentre il suo compagno di squadra Mathieu Van der Poel non è riuscito ad aiutarlo perché rimasto vittima di una foratura che gli ha fatto perdere il contatto con il gruppo. Questi incidenti di percorso hanno scombussolato i piani di diverse squadre e a spuntarla, in uno sprint piuttosto confuso, facendo il pelo alle transenne, è stato l'eritreo Biniam Girmay, primo africano nativo a vincere una tappa del Tour de France. Ci avevano già provato nel 2015 Merhawi Kudus e Daniel Teklehaimanot, anche loro eritrei. Il secondo riuscì a vestire la maglia a pois, ma nulla di più. Proprio su consiglio di "Tek" Bini, quando era ancora un juniores, lasciò il suo Paese per raggiungere, ad Aigle, in Svizzera l’UCI World Cycling Centre, ovvero il centro internazionale di educazione e formazione che dal 2002 cresce atleti di tutto il mondo. Quella di Girmay è una passione di famiglia coltivata grazie ad un padre fanatico di questo sport: "Non c'è stato un mese di luglio che non abbia passato con lui a guardare il Tour...tifando Peter Sagan". Il ciclista della team Intermarché-Wanty ha percorso l'ultimo chilometro a una media di 63,3 km/h, raggiungendo una velocità massima di 68,5 km/h, tale da consentirgli di superare, a 50 metri dall'arrivo, Mads Pedersen, che era riuscito in realtà a spingersi fino ai 68,7 km/h ma poi non è riuscito a finalizzare. L'ecuadoregno Richard Carapaz, che ha strappato la maglia gialla a Tadej Pogačar, ha percorso gli ultimi 10 chilometri a 59,7 km/h. Anche per "El Jaguar de Tulcán" è stata una vittoria importante essendo il prima ciclista del suo Paese a conquistare la Maillot Jaune, che tra l'altro arriva dopo 14 maglie rosa (Giro) e 5 rosse (Vuelta), per un totale di 20 maglie di leader dei Grandi Giri per lo scalatore. Ma il recordman di questo Tour è Primož Roglič: 11 al Tour, 37 alla Vuelta, 7 al Giro.

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